Tempo fa tradussi la prima parte della storia pirata dell'atto 3 se vi puo servire:
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Cap. 1 – La Dama Nera e la Dama Pirata
La Dama Nera, nave volante del capitano Palpegueuse, accelerò a gran velocità verso l’Arc-Kadia. A bordo di questa v’era molto fermento, ciascuno si dedicava a svolgere il proprio compito come meglio poteva. Briscar urlava i suoi ordini a squarciagola.
-“Forza razza di cani rognosi! Preparate i cannoni e fategli sputare la polvere! Issate i nostri colori!”
La bandiera con il teschio, la sciabola e la chiave meccanica incrociate su sfondo nero, ondeggiava sulla cima dell’albero maestro.
Da parte sua la Dama Nera sfoggiava la bandiera rossa con il simbolo di Nehant, a significare: nessuna pietà!
Improvvisamente la nave pirata girò su un fianco. La Dama Nera non poté evitare che le due navi si scontrassero laddove l’Arc-Kadia avrebbe sofferto di meno. Quest’ultima si piazzò in modo da presentare la parte anteriore destra della nave alla Dama Nera.
Lo scontro fu terribile, ma la reazione di Briscar fu immediata.
-“Fuoooooooooooco!”
I cannoni esplosero ed i proiettili risuonarono e ruppero il guscio della Dama Nera. Il legno aveva ceduto su tutti i lati e le due navi scricchiolavano ovunque, minacciando di crollare come castelli di carte. Ma nessuno dei due si arrese all’altro. L’equipaggio della Dama Nera calò le funi e partì all’assalto. Pirati combattevano contro pirati, ma l’equipaggio della Dama Nera era molto più numeroso di quello dell’Arc-Kadia e presto gli uomini di Al la Triste si trovarono sopraffatti.
Al la Triste infilò la propria lama in diversi corpi nemici prima di giungere sul ponte e mescolarsi agli altri. Vedendo il proprio Capitano in combattimento, il coraggio tornò ai suoi uomini. Klemence liberò Ekrou che stava affrontando molti avversari da solo. I maghi usarono tutta la loro magia per danneggiare i motori della Dama Nera, mentre Ti Mousse tagliò le corde cosicché nessuno potesse più andare e venire dalla nave. Intanto Poukos mandava fuori bordo molti pirati nemici e Trèfle faceva parlare i suoi martelli. Ora sembrava che la loro vittoria fosse fuori d’ogni dubbio.
Ma le cose tornarono a loro svantaggio quando due mostruose creature alate si tuffarono nella mischia, ferendo indifferentemente i membri di entrambi gli equipaggi. A bordo della Dama Nera, Palpegueuse, ora sotto l’influenza nehantista e nella sua condizione di mago, lanciava i suoi fulmini oscuri in direzione dell’Arc-Kadia. La nave stava per affondare e mentre tutti stavano osservando i due uccelli del male la Dama Nera si apprestava a finire la sua preda. Lentamente il legno s’incrinava sotto i fulmini neri lanciati a tutta potenza da Palpegueuse, il quale mirò allora i motori che, se fossero esplosi, avrebbero determinato la fine del celebre equipaggio di Al la Triste!
Il primo motore si fermò e la nave cominciò a girare su se stessa. Ora l’equipaggio, oltre a nascondersi, doveva cercare di aggrapparsi a tutto ciò che trovava per evitare di finire fuori bordo. Al non aveva altra scelta, doveva trovare il modo per salvare la nave ed i suoi uomini. Si precipitò giù per le scale, diretta verso la sala dei motori. Tutto era un disastro, i raggi fuoriuscivano dagli accumulatori emettendo un’insostenibile stridio. La giovane donna avanzò con difficoltà fino ad una console circolare, al centro della quale v’era un foro anch’esso circolare. Al si sfilò dal collo il medaglione del padre e senza esitazione alcuna lo infilò al centro della console.
-“Appena trovato, immediatamente utilizzato!”
La scrivania di metallo su cui era stata fissata la console sprofondò nel terreno, il che attivò un macchinario unico, di metallo e di magia. Poi ci fu un grande lampo accecante. Lo spazio e il tempo parvero deformarsi, allungarsi e restringersi. Tutte le persone a bordo, salvo Ekrou, scomparvero…
Al la Triste si svegliò a causa del vapore che usciva sibilando da un tubo. Si alzò e si accorse che indossava di nuovo il medaglione e di suo padre, anche se questo aveva perso tutta l’energia magica che conteneva. La nave si inclinò su un lato, e sapendo che i motori erano fuori servizio, ella intuì che si trovavano a terra. Al salì allora sul ponte, dove vide che i suoi uomini stavano aiutandosi l’un con l’altro occupandosi di catturare i pirati della Dama Nera, che divennero presto loro prigionieri. Effettivamente l’Arc-Kadia non era più in cielo, ma sulla terraferma in un’isola volante, e non un’isola qualsiasi: era l’Isola Dei Perduti, la capitale della pirateria.
Erano tornati alle Isole Bianche sani e salvi, solo l’Arc-Kadia aveva sofferto.